SOVVENIRE ALLE NECESSITA’ DELLA CHIESA
Cari fedeli,
nel mio lungo percorso sacerdotale ho quasi sempre evitato di parlare di soldi. Riscoprendo, però, i precetti generali della Chiesa mi sono imbattuto nel quinto che vincola a “Sovvenire alle necessità materiali della Chiesa, secondo le proprie possibilità”. I precetti generali della Chiesa, per capirci, sono le prescrizioni minimali per la vita di grazia dei fedeli di cui abbiamo parlato nelle prime catechesi: partecipare alla S. Messa almeno la domenica, Comunicarsi (cioè ricevere la S. Comunione) almeno a Pasqua (o nei 50 giorni seguenti), Confessarsi almeno una volta l’anno, digiunare e astenersi dalle carni almeno nei giorni proibiti e, appunto, sovvenire alle necessità della Chiesa.
Questo già lo facciamo, ed anche egregiamente. La nostra parrocchia, infatti, non ha particolari difficoltà economiche. Lo testimonia anche il bilancio dei mesi dello scorso anno gestiti dal sottoscritto, che ho voluto rendere pubblico affiggendolo nella grande bacheca della chiesa.
Vi preannuncio che durante il nuovo anno pastorale ci saranno non pochi lavori da eseguire, alcuni anche urgenti, per i quali il Signore non farà mancare generosi benefattori. Tuttavia, nella giornata nazionale di sensibilizzazione al sostegno economico alla Chiesa sono qui a ricordare il dovere morale della firma per destinare l’8x1000 dell’Irpef alla Chiesa.
Nei pochi anni di pandemia le firme a favore della Chiesa cattolica sono crollate di circa un milione. Di questo passo fra 10 anni diventeranno quasi la metà delle attuali. Ciò significa dimezzare il sostegno alle attività di culto ed educazione, alla costruzione e manutenzione di chiese e locali pastorali, alla realizzazione e mantenimento delle innumerevoli istituzioni di carità, al sostentamento del clero.
Un gesto che non costa nulla non può essere sprecato nel nulla. La Chiesa siamo tutti noi. Le conseguenze di un gesto ricadranno su tutti.
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