la prima domenica di febbraio di ogni anno la Chiesa italiana celebra la Giornata per la vita, che quest’anno ha un titolo molto esplicativo. È proprio vero, la morte non è mai una soluzione, se non una fatale distrazione.
È frutto di un inganno credere che uccidendo un innocente non ancora nato si possano risolvere tutte le difficoltà. Esse aumenteranno.
È un’ingiustizia, dopo aver combattuto un’intera esistenza per salvare e salvaguardare la vita, cedere alla logica astuta della dolce morte.
È inutile pretendere una vita senza Croce.
Ormai solo i cristiani e gli uomini di buon senso e di retta ragione sono rimasti a difendere la vita dal suo sorgere al suo tramonto naturale, poiché l’uomo ha preferito piegarsi alla falsa religione del “faccio quello che mi pare e piace del mio corpo”, dimenticando che il corpo non ce la siamo dati noi e non siamo noi a tenerlo in vita in ogni istante di notte e di giorno. La vita è un mistero, è un dono continuo d’amore da parte di Colui che ci chiede di non farne sciupio, ma usarla per conoscerLo, amarLo, servirLo in questa vita per poi goderLo nell’altra.